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Apparso su Gradiva - Number 35/36 - Spring /Fall 2009 - Rivista Internazionale di Poesia Italiana
Parmense ma oggi residente a Pisa, Valeria Serofilli vi insegna lettere e storia dell'arte ed è poetessa lieve, sinuosa, educata a contemperare, rivisitare i classici con l'ammirata, orgogliosa dedizione dei propri versi: Tela di Eràto, 2002; Fedro rivisitato, 2004… "Leggere la 'traduzione' di Fedro ha rappresentato per me una soddisfazione senza pari." - le scriveva appunto Giuliano Ladolfi - "Del resto tradurre e tradire conservano identico etimo e sono convinto che la migliore resa della poesia non consista nel calcare parola su parola, ma ricreare la musica, lo spirito, la vivacità dell'originale come lei ha fatto." Anche qui "è coerente e riconoscibile" - rileva Ivano Mugnaini - "l'intento di indagare sui misteri, semplici ed essenziali oppure complessi, intricati, dell'esperienza e della vita, la gioia, il dolore, la bellezza e la minaccia dell'assurdo." Deliziosi alcuni suoi esiti, affidati alla tregua di un avvio non più, non mai agro ma in crescendo dolce: "Quell'imperfezione in più / ti rende perfetto / ai miei occhi / l'indecisione del tuo gesto / quel tuo astrarti / in te stesso / dal contesto"…
Plinio Perilli
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