Home Page di Valeria Serofilli


Vai ai contenuti

Menu principale:


Giorgio Cadoni, Per mostre poetando, Edizioni Scettro del Re, Roma 2002.

Saggi e note critiche di Valeria Serofilli

Il poetare per mostre di Giorgio Cadoni

Per mostre poetando si avvale del principio oraziano di poesia come pittura, quale espresso dal poeta di Venosa nella satira sull'Arte Poetica dedicata ai Pisoni: (<< …/il libro è come il quadro:/… la poesia è come la pittura…>>).
Il presente contributo intende focalizzarsi principalmente su tre liriche che , in quanto contemplazione ed estensione dell'opera pittorica, con essa a volte s'identificano anche nel titolo e queste sono:
Fabula picta, fabula dicta, Barche al sole e Strada con cipressi.
La prima immagine che colpisce il lettore è quella della copertina, “I misuratori del cielo” di Benaglia, anche se, per trovare la lirica ad essa inerente, bisogna scorrere il testo fino a Fabula picta, fabula dicta, relativa ad un'altra opera sempre dello stesso autore. L'associazione infatti, in questo caso, è con“L'ala bruciata”.

Fabula picta, fabula dicta

I pupazzi di carta, che da un attico tentano di misurare il cielo, trovano il triste epigono nell'unico pupazzo stramazzato a terra de “ L'ala bruciata”. Il messaggio universale che il Poeta ci lancia è che non bisogna rinunciare a misurare il cielo, anche se questo comporta una caduta ed ali bruciate, e una volta razionalizzato lo spazio cubico del cielo, vale la pena di tentare di pescarne le stelle più fulgenti. Se poi sono comete, è giusto tentare di “ acchiapparne” la coda, anche se non nel senso di Tomasi di Lampedusa nel Gattopardo. Mi piace pensare a questi pupazzi ritagliati nella carta come a due “Piccoli Principi” che, uno sulle spalle dell'altro per essere più alti, misurano il cielo prima di staccarne le stelle. E questo a favore in particolare del piccolo interlocutore esigente che è in ognuno di noi perché << tutti i grandi sono stati bambini una volta ( ma pochi se lo ricordano) >>, come scrive Antoine De Saint Exupèry.
E Cadoni: “ Muore e rinasce in noi sempre un bambino che gioca con la carta “.
Se poi gioca anche con i fiammiferi, la scena si complica ulteriormente.

Barche al sole
Le parole di Cadoni, ritmate e suadenti, palpitano della luce del divisionismo di Signac, e come il pittore nella tela “Barche al sole” si abbandona maggiormente alla sensazione pura, riducendo la tecnica divisionista a un reticolo di tessere, così i versi di Cadoni si fanno note sul pentagramma della vita, pedine di scacchiera (<<… ogni frammento è palpito / che il tutto riassume>>).
Il ritmo del verso ricrea l'incanto del crepuscolo, l'equilibrio perfetto del cielo e del mare, del mondo d'acqua e del mondo d'aria separati dalla linea dell'orizzonte, immagine che ha colpito anche Virginia Woolf in “ Le onde ”.

Strada con cipressi
Proust ne Il tempo ritrovato, sostiene che << lo stile per lo scrittore, come il colore per il pittore, è un problema non di tecnica, bensì di visione. Esso è la rivelazione, (…) impossibile con mezzi diretti e coscienti, della differenza qualitativa che esiste nel modo come ci appare il mondo: differenza che, se non ci fosse l'arte, resterebbe l'eterno segreto di ognuno>>.Avventurandosi lungo una vangoghiana Strada con cipressi, il poeta e storico dell'arte Cadoni ripropone le grandi tematiche dell'arte del pittore olandese.
Ecco che in quest'ottica
le vorticanti stelle, il risucchio, il torcersi di fiamma sono le trasposizioni letterarie della pennellata di Van Gogh che costruisce l'immagine con segni vorticosi; la densa pasta cromatica e i colori della tavolozza, usati spesso allo stato puro, riecheggiano nei termini solenni e classicheggianti quali “soverchio”, o in costrutti quali unico scampo addita, mentre vorticanti stelle sovrastano il cipresso salvifico e illuminano la volta del cielo notturno… viola come il soffitto della camera di Van Gogh ad Arles.
Scrive in una lettera Theo Van Gogh del fratello Vincent:<<… le sue idee spaziano in un campo così vasto (…) che uno deve prima liberarsi da qualsiasi cosa pur remotamente legata ad una convenzione per capire quello che lui stava cercando di dire (…)>>.
Il mondo non entra certo nella tela di un pittore, ma se al quadro si affianca una pagina scritta, esso senz'altro si dilata, in quanto il mondo letterario delle parole e quello artistico delle immagini sono non solo compatibili ma anche complementari fra loro.

Allora si che la parola poetica volerà alta come si auspica Mario Luzi: << vola alta, parola, (…)/ tocca nadir e zenith della tua significazione/ giacché talvolta lo puoi>>.




Home Page | L'Autrice | I Gigli di Nola | Acini d'Anima | Tela di Eràto | Fedro rivisitato | Nel senso del verso | Chiedo i cerchi | Nel senso del verso Nuovo volume | Amalgama in Valeria Serofilli - La parola e la cura | I Quaderni dell'Ussero | Resoconto e senso - eBook da Poesia Condivisa | Ulisse - eBook antologico di racconti da LaRecherche.it | Vestali | Ulisse | Poesie e Racconti | Saggi e note critiche di Valeria Serofilli | Astrolabio Poesia | Presentazioni al Relais dell'Ussero a Villa di Corliano | Incontri al Caffè dell'Ussero e Iniziative culturali | Lettere aperte all'Autrice | Ospiti di Valeria Serofilli | La voce dei visitatori | Renata Giambene | Mappa del sito


Menu di sezione:


Webdesigner: Pasquale Palomba. "Aggiornato il 28 set 2015. All rights reserved | valeriaserofilli@alice.it

Torna ai contenuti | Torna al menu