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Nel senso del verso
Il CD Nel senso del verso di Valeria Serofilli
Postfazione di Ivano Mugnaini
Pubblicato in www.poiein.it e in www.Literary.it
Prosegue, con questo nuovo prodotto multimediale, l’esplorazione di Valeria Serofilli dell’universo poetico, tra genuino stupore e ricerca ulteriore nell’ambito dei temi a lei familiari. Il titolo stesso della raccolta offre una prima e valida indicazione di massima, un punto di riferimento. Nel senso del verso, al di là delle assonanze e dei richiami immediati, pone fianco a fianco due componenti fondamentali, il materiale di base del progetto e del viaggio: il senso, il significato, i riferimenti culturali, si sposano alla logica irrazionale, la libera successione di sillabe che veicolano un’emozione.
Come spesso le accade, anche in virtù del suo background, dell’amore per l’arte nelle sue multiformi manifestazioni, Valeria Serofilli ha felicemente contaminato i suoi versi con l’ambito della recitazione e del canto. Alcune poesie della raccolta ancora del tutto inedita Nel senso del verso sono state riportate in questo CD che ha lo stesso titolo, un contenitore multimediale che propone un’accurata scelta della sua produzione letteraria.
Sia dalla versione cartacea che da questa selezione proposta su supporto multimediale emerge, punto di riferimento privilegiato e fonte di ispirazione, immediata e riflessa, la figura di Mario Luzi. Tramite citazioni dirette, nello specifico tratte da “La poetica dei nostri frammenti”, ed anche, con uguale forza, nell’eco vibrante di certe cadenze, ritmi, scansioni. Un omaggio al grande poeta recentemente scomparso, ma anche la dichiarazione in versi di una serena, spontanea affinità espressiva.
La lirica “Il colore della vita” è dedicata alla città di Pisa, non solo luogo di residenza dell’autrice ma anche luogo letterario d’elezione, sede della memoria e del sogno. Dimensione in cui realtà, fantasia e ricordo si fondono e si sublimano in modo fertile. “Ho camminato la città senza te/ occhi curiosi: tutto in bianco e nero”, recitano alcuni versi. La città è osservata e vissuta tramite la presenza-assenza della curiosità infantile, punto di partenza e di auspicato quanto irrealizzabile ritorno. Il simbolo chiave dell’infanzia verrà poi ripreso nelle liriche “Il lustrascarpe”, “Cielo in affitto”, “Tradita infanzia”, “Memoria: i disegni dell’Olocausto”, per mostrare tuttavia esempi di oppressione e tradimento della “età dell’innocenza”. Narrazione in versi, queste ultime, di storie viste o ascoltate, che si fanno in modo spontaneo, e di conseguenza più credibile e doloroso, metafore di singole vite spezzate e della condizione umana più in generale.
Tra le poesie “pisane” spicca “Acqua d’Arno”, testo ispirato e dedicato a Vittorio Vettori, autore di una raccolta contraddistinta dal medesimo titolo, mentre “Primo sole”, “Equilibrio”, “Presepe di mare” sono liriche di natura più descrittiva, quasi dettate da una passione fotografica, o, meglio, pittorica. Attimi visti e strappati all’oblio. Ritratti del tempo e di luoghi geografici che divengono, con meraviglia sincera, domini dell’anima.
Le poesie “Il tempo dell’amore”, “Impensabile”, “Ebbra”, a mio avviso la più intensa, propongono invece variazioni vividamente vissute sul tema dell’amore, motore di intensa ispirazione dell’autrice. Amore come ebbrezza, ma anche rimpianto, appagamento estatico, tensione irrisolta.
Un lavoro curato ed efficace, questo di Valeria Serofilli, sia dal punto di vista tecnico che per la passione con cui le liriche sono state raccolte e suddivise, come in una serie di mosaici che compongono nel loro insieme un’immagine di più ampio respiro. Un autoritratto in versi dell’autrice e del suo mondo, che si fa anche, nei dettagli, nella ricchezza dei contrasti e dei chiaroscuri, quadro variegato e intenso del tempo, della vicenda umana. Il sogno e la ricerca tenace del senso del verso, la suggestione, la realtà, la necessità della poesia.
Ivano Mugnaini
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