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Venerdì 5 Giugno 2015 - Valeria Serofilli incontra Roberto Patruno

Incontri al Caffè dell'Ussero e Iniziative culturali > Incontri al Caffè dell'Ussero > Incontri al Caffè dell'Ussero di Pisa - Anno 2015

Roberto Patruno e Valeria Serofilli

Nota di lettura (.pdf) di Valeria Serofilli a Una settimana balorda (Leonida Editrice 2015) di Roberto Patruno


La forma del racconto consente di esprimere una varietà di tematiche, argomenti, toni, sfumature. Racchiude in uno spazio narrativo relativamente breve una gamma molto ampia di situazioni e di stati d'animo. Ecco il motivo per cui il racconto è stato nel corso dei secoli uno dei mezzi privilegiati utilizzati dagli scrittori per descrivere le caratteristiche proprie dell'uomo, le sue miserie e le sue nobiltà, i bisogni, i vizi, i condizionamenti psicologici. Roberto Patruno in questo suo libro pubblicato da Leonida edizioni utilizza bene questo carattere poliedrico del racconto, dando vita ad una serie di storie con un filo rosso tematico ma tutte in qualche modo uniche nella loro struttura narrativa e nell'approccio. Il tema dominante, come si ricava già dalla copertina, è l'amore. Ma l'amore racchiude in sé interi universi, limitrofi ma ben distinti. Nell'introduzione al libro la distinzione fondamentale è ben delineata: “Quante sono le forme in cui si manifesta l’Amore? Paolo Coelho ne menziona tre: Eros, Philos e Agape. Eros è il sentimento fra due persone, può essere buono o cattivo e la sua faccia non è mai la stessa in ogni persona. Philos è l’amore in forma di amicizia, quando la fiamma di Eros non riesce più a brillare è Philos a supplire, mantenendo unita la coppia. Agape è l’amore totale, l’amore che divora chi ne è posseduto, è il sentimento che pervade ogni cosa, colmando ogni fessura e trasformando in polvere qualsiasi tentativo di aggressione.” Sulla base di questo distinzione il libro di Patruno alterna ed esplora i tre tipi di amore che fanno da punto di riferimento per una varietà di rapporti interpersonali. Caratteristica di sicuro interesse del volume è il linguaggio utilizzato. I dialoghi, le descrizioni e i resoconti sono espressi in modo molto diretto ed esplicito. Questa scelta ha fatto e sicuramente farà discutere coloro che hanno letto il libro e coloro che lo leggeranno. Si tratta di un'opzione significativa: Patruno non dà l'impressione di avere scelto tale forma espressiva per il puro gusto di colpire e stupire. In realtà l'impressione è che, essendo la chiave del libro la resa psicologica delle situazioni e la loro credibilità, il linguaggio realistico fosse necessario. La regola fondamentale quando i racconti sono basati più sugli stati d'animo che sugli eventi è quella della verosimiglianza, dell'aderenza al vero. Da questo assunto nascono racconti che vanno dritto al nocciolo dei bisogni, delle contraddizioni, delle violenze subite e fatte, delle speranze rincorse e delle mete amorose sfuggite oppure ottenute abdicando alla ragione. Come è stato giustamente osservato dai curatori e prefatori del libro, i racconti di Patruno si muovono nell'ambito della quotidianità, quindi non in ambienti o tempi astratti. Raccontano vite diverse, così come diversi sono i destini. Di rilievo pirandelliano, inoltre, è lo scavo nella zona di confine tra il vero volto delle persone e la maschera, quella che alcuni indossano, anche sulla spinta dell'impulso amoroso. La gamma delle situazioni evocate oscilla in un arco molto ampio. Si va, come detto, dalle violenze psicologiche al loro opposto, il sacrificio altruistico. Altra apparente contraddizione, o meglio ambivalenza ricca di significato, è quella tra il realismo di fondo e lo sconfinamento a tratti nei territori del sogno. Anche il sogno risulta quindi una parte tangibile dell'esperienza umana, e, in particolare, del dominio dell'eros, come già Freud, tra gli altri, ebbe modo di indicare e dimostrare. Nel solco della tradizione che ha le sue radici nel mondo classico greco e romano, ma anche in Boccaccio e altri novellieri, il racconto sul tema amoroso contiene in sé un conflitto implicito: quello tra l'appagamento del desiderio e quello della delusione. Il risultato può sfociare in situazioni che oscillano tra un umorismo amaro e uno sbocco più schiettamente cupo e drammatico. Ciò conferisce ai racconti di Patruno anche una suspence, potremmo dire, un'incertezza che cattura, nell'attesa di vedere volta per volta se il rapporto amoroso avrà un esito felice o se invece condurrà a situazioni tragiche. Altro escamotage degno di nota e di attenzione è quello di impostare la narrazione sulle vicende di personaggi maschili. Un punto di vista che l'autore esplora nelle sue sfaccettature e nelle diverse accezioni. La donna tuttavia, chiaramente, non è una figura sul fondo o sottotono. Anzi, la figura femminile è la forza evocativa, la spinta emotiva e il motore narrativo della varie situazioni. Pur con il linguaggio diretto a cui si è fatto cenno, pur con la schiettezza con cui certe situazioni e certi impulsi vengono descritti, non c'è comunque denigrazione né volontà di descrivere la donna come mero oggetto e come soggetto passivo, spesso purtroppo anche di violenza. Le situazioni negative descritte sono originate dalla psiche dell'uomo, dalla follia maschile, spesso originata da un bisogno di possesso che non tiene conto della volontà femminile o che comunque non è in grado di dare vita ad un dialogo su basi paritarie. Da queste dinamiche, a volte disarmoniche, in alcuni casi malate, si ricava uno spaccato dell'umanità, della solitudine e del bisogno di contrastarla in qualsiasi modo, spesso anche in modo confuso o assurdo. La varietà dei personaggi descritti, ognuno con un suo mondo interiore e uno specifico modus operandi, offre uno spaccato del mondo e delle dinamiche che lo animano. Il legame con la psiche e con il suo studio, la psicanalisi, Freud, Lacan, Jung, si ricava anche dai capitoli in cui è suddiviso il libro: Amore e Ego, Passione, Eros, Sogno e via dicendo. Questo libro si fa apprezzare per la capacità di spaziare in ambiti diversi (da quello prosaico , come nel racconto “Un incontro in chat”, a quello più “lirico”, come ne “Il respiro del mare”).
Sempre tenendo conto però, come detto, della veridicità, della sincerità e della volontà di raccontare situazione e sentimenti reali, genuini. Il lettore potrà ritrovarsi, per analogia o per contrasto, in una o in più di una delle storie narrate, perché ogni uomo ed ogni donna ha un rapporto ricco e conflittuale con se stesso e con l'amore. Parafrasando il titolo di un racconto, leggendo questo libro si avrà la conferma che la vita, l'amore, il dolore, la violenza, la follia e il loro contrario, danno “a ciascuno la sua medaglia”.


Valeria Serofilli



Caffè dell’Ussero di Pisa, 5 Giugno 2015




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