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Presentazioni al Relais dell'Ussero a Villa di Corliano
Nella foto: Stefano Oliva, Lucianna Argentino e Valeria Serofilli
Nota di lettura di Valeria Serofilli a La vita in dissolvenza di Lucianna Argentino
Con la presentazione odierna del lavoro La vita in dissolvenza costituito dai tre poemetti-monologo di Lucianna Argentino, con musiche del chitarrista Stefano Oliva, ancora una volta assistiamo all’abbinamento di poesia e musica che nell’ambito degli incontri all’Ussero ha già vissuto dei momenti suggestivi e sicuramente lo sarà anche questo per l’intensità del messaggio poetico e in quanto l’autrice stessa è anche un’ottima interprete dei propri testi.
Tutto ciò è sapientemente abbinato alle note di Stefano Oliva che non ha solo proposto un accompagnamento musicale ma una propria interpretazione basata sulle suggestioni derivate dal testo fino a creare un’interpretazione perfetta tra il tessuto testuale e quello melodico.
Siamo dunque lieti di ospitare questo lavoro che è già stato rappresentato in sedi prestigiose fra le quali il Teatro dell’Orologio di Roma.
Se mi ha particolarmente colpito il 2° monologo, Gestazione dell’addio, in quanto legato a un fatto di cronaca realmente accaduto, mi soffermo tuttavia sul 3°, Aurora/Sara, che si apre con due epigrafi apparentemente in contrasto eppure complementari in quanto parte di una identità unica e complessa. Queste rivelano la natura stessa del poemetto in cui la grazia dell’infanzia è messa a rischio dal mondo degli adulti che non ne comprendono la complessità.
I primi versi, a mio avviso, sono particolarmente evocativi di quello che è l’atmosfera abilmente creata dall’Autrice in questo suo intenso lavoro, capace di farci riflettere su questo legame mai del tutto dissolto con l’infanzia, età importante in cui si gettano le fondamenta di quella che sarà l’esistenza umana:
<<L’infanzia è un regno immenso
circondato da giganti minacciosi
con buio e lupi assopiti tra le gambe
giganti le cui voci franano
sui piccoli esseri che lo abitano
gli picchiettano sulle spalle come sassi>>.
Valeria Serofilli
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