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Giovedì 25 Settembre 2014 - Per il ciclo Incontriamoci in Villa: IL MONDO TEMPLARE

Presentazioni al Relais dell'Ussero a Villa di Corliano

Nella da destra:
Stelio W. Venceslai, Gran Priore d'Italia
Valeria Serofilli, Presidente Premio Astrolabio e Incontri Letterari dell'Ussero di Pisa e Corliano
Sergio Mancini, Gran Priore Vicario d'Italia
Filippo Grammauta, Segretario Generale dell'Accademia Templare - Templar Academy
Bruno Bartolini, Alto Dignitario dell'Ordine e Commendatore di Livorno
Foto di Luigi Polito

Perché sono un templare
di Sergio Mancini


Quello che vediamo al di là della nostra finestra non fa che meravigliarci. Abbiamo imparato moltissimo sull'Universo e nel corso dei secoli abbiamo riconosciuto molti dei nostri errori. Credevamo che la terra fosse piatta e ferma al centro dell'Universo. Pensavamo che l'uomo fosse una stirpe a parte, senza alcuna parentela con gli animali.
Con il passare del tempo abbiamo scoperto che esistono quark, buchi neri, particelle di luce, onde di spazio e straordinarie strutture molecolari in ogni cellula del nostro organismo.
L'umanità è come un bambino che cresce e scopre con stupore che il mondo non è solo la sua stanzetta ed il suo campo giochi, ma è vasto, multiforme e sconfinato.
Ma più scopriamo e più ci rendiamo anche conto che quello che non sappiamo è più di quanto abbiamo già capito.
Oggi vediamo quasi fino al bigbang, la grande esplosione da cui 14 miliardi di anni fà sono nate tutte le galassie del cielo, ma già intravediamo che c'è qualcosa al di là.
Emerge una struttura elementare del mondo in cui non esiste il tempo e non esiste lo spazio, generata da un pullulare di eventi quantistici che disegnano spazio, tempo, materia e luce scambiando informazioni tra un evento e l'altro.
Il tutto come sempre ha inizio da alcune idee chiave che ci hanno permesso gradualmente di arrivare alle due grandi scoperte del XX secolo, la teoria della relatività generale di Einstein e la meccanica quantistica.
L'incertezza in cui siamo immersi, la nostra precarietà, sospesa sull'abisso della immensità di ciò che ancora non sappiamo, non rende la vita insensata ma la rende preziosa! .... Però.... però non ci dobbiamo dimenticare che il tutto inizia a Mileto ventisei secoli fà, pensate, quando un uomo, il cui nome era Leucippo, s'imbarcò per andare ad Abdera ove fondò una scuola scientifico-filosofica la cui ombra giganteggia sul pensiero di tutti i tempi e che Seneca descrisse come "il più
sottile degli antichi".
DEMOCRITO!!!
Lo spazio è illimitato diceva, ed è percorso in lungo e largo da "atomi che non hanno peso, non hanno sapore, opinione il caldo, opinione il il freddo: in realtà atomi e vuoto"-
Platone ed Aristotele conobbero bene Democrito e combatterono le sue idee.
Tutto questo, può sembrare fuori tema ma non è così perchè desideravo solo ricordarvi che la vita che oggi viviamo dipende strettamente da ciò che i nostri predecessori hanno vissuto, intuito e descritto e che una scoperta pur importante e sensazionale che sia non è che il risultato di un pensiero, di una osservazione, di un intuito di tante altre persone che non avendo avuto a disposizione i mezzi necessari li hanno sostituiti con la loro mente, ed il loro ingegno.
Il passato, quindi, non deve mai essere considerato "vecchio" in senso dispregiativo, ma il pilastro cui appoggiarsi per non cadere rovinosamente nel baratro buio della ignoranza.
A dimostrazione di quanto sinora detto, fatte le dovute distinzioni, uno degli esempi è la storia dei Cavalieri Templari che vissero la loro epopea fra il 1100 ed il 1300 e che, nonostante i torti gravissimi, laceranti, infamanti ed indimenticabili che subirono sono riusciti a superare il logorio del tempo e giungere fino ai nostri giorni trasmettendoci quella che comunemente viene definita "l'utopia templare".
Settecento anni dalla morte al rogo di Jacques de Molaj, che chiamò dinnanzi al tribunale di Dio il Re di Francia che li aveva incarcerati e torturati per avidità di denaro ed il Papa che dopo averli perdonati e reintegrati nella comunione cattolica a Chinon per codardia e per evitare uno Scisma, il mito dei Templari, fatto di storia vera e di storia romanzata, è tuttora incredibilmente vivo.
Nel 1879 Papa Leone XIII aveva preso la non facile decisione di aprire le porte dell'Archivio segreto del Vaticano.

Nel 1978 lo storico Malcom Barber pubblicava in una prestigiosa collana della Cambridge University Prass1144 un volume intitolato
Il processo dei templari ove per la prima volta era possibile vedere come si era svolto il processo nel suo insieme grazie ai documenti autentici.

Nel 1985 usciva un altro testo fondamentale a cura dello storico della Sorbona Alain Demurger dal titolo
Vita e morte dell'Ordine dei Templari seguendo lo stesso metodo scientifico.

Nel 1987 lo storico Peter Partner pubblicava per la Oxford UniversityPress
I Maghi assassinati: I Templari ed il loro mito.

Dopo questi tre monumenti della ricerca storica si avevano prove certe che il processo era stato un'enorme, tragica macchinazione a scopo politico con forti interessi economici e parecchi punti ancora oscuri. Della stessa opinione erano molti personaggi famosi dell'epoca tra i quali Dante Alighieri che nel Purgatorio fa dire in maniera esplicita al re di Francia Ugo Capeto che il suo discendente Filippo il Bello ha distrutto i Templari per pura avidità.

Ciò premesso vi racconto perchè sono diventato un tempèlare.- Un pomeriggio di tanti anni fà un mio assistente tra i più intelligenti e preparati, entrò nel mio studio e dopo i consueti saluti mi fece la proposta di entrare nei Templari. Mi ragguagliò sinteticamente sulla procedura da seguire, sul codice e sul rituale che guidava i capitoli. Fu una sintesi che mi colpì iontensamente e che avrei voluto approfondire. Tante le domande che avrei voluto porre ed i dubbi che avrei desiderato chiarire... ma un altro assistente bussò alla porta, entrò e mi disse che uno dei miei era in difficoltà in sala operatoria e che era necessaria ed urgente la mia presenza.
Così è la vita di un chirurgo!
Nei giorni successivi, allora ero direttore della Clinica Chirurgica dell'Università di Siena, gli impegni delle lezioni di Clinica Chirurgica agli studenti del VI anno di medicina, agli specializzandi in Chirurgia generale, le riunioni di facoltà, gli esami e la sala operatoria mi tennero lontano dalla richiesta fattami e quindi non potei incontrare di nuovo il mio assistente.

Questo però non fu un tempo perduto perchè mi permise di concentrarmi, non tanto sugli antichi Templari, la cui storia e la cui fine conoscevo o presumevo di conoscere, quanto sulla importanza del passo che, nel caso, avrei dovuto fare, su quale affidamento mi poteva offrire un ordine neotemplare che, come gli altri, si proclamava erede del Tempio e non lo era, sulla serietà dei suoi componenti, sui rapporti a dir poco diddicili con la Chiesa Cattolica, cosa di non poco conto, per chi come me era battezzato, cresimato, credente e praticante.

Man mano che proseguiva il mio aggiornamento compresi che l'essere templare, non era una filosofia ma un modo di vivere spirituale, morale e sociale concreto, ispirato si alla tradizione, ed al vangelo, ma che dava prevalenza all'agire.
Il templare in altre parole era un uomo che assumeva uno stile di vita da praticare nel quotidiano in unione con i fratelli. Mi era piaciuto in particolar modo il fatto che i Templari non amavano la gloria in se stessa, come recita il loro motto. "Non nobis Domine, non nobis, sed nomini tuo da Gloriam"... Il resto per loro era solo vanità!!! Forse era anche per questo che la parola "templare" suscita nel moderno curiosità e rispetto ma mai indifferenza!!
Infine desideravo conoscere quale fossero le finalità dell'Ordine e lessi:

  • che non aveva fine politico o di lucro;
  • che professava la libertà politica, religiosa e di espressione senza alcuna discriminazione di sesso, di religione, di cultura o di estrazione politica o sociale;
  • che nessuno che non fosse battezzato poteva farne parte;
  • che intendeva contribuire alla formazione di una migliore società civile, improntata alla pace fra gli uomini;
  • che nella sua forma attuale l'Ordine era solo cavalleresco, pur restando fedele alle sue tradizioni, alla sua eredità storica e morale, ed ai principi di gerarchia e di ubbidienza che rappresentano il fondamento della sua struttura;
  • che rifiutava comportamenti in contraddizione con i precetti cristiani, della morale comune, della natura e delle leggi dello stato;
  • che non aveva niente di segreto od occulto ma solo trasparenza d'intenti;
  • che privilegiava i valori civili, religiosi e morali, la cultura, l'intelligenza, l'ecumenismo, la solidarietà.


Dopo aver letto tutto questo i miei dubbi cominciarono a scemare e si fece strada nella mia mente quanta similitudine essi avessero con il Giuramento d'Ippocrate cui ogni medico è tenuto prima di iniziare la professione e che recita:
La vita è breve, l'arte è lunga, l'esperienza ingannevole, il giudizio difficile, un fatto smentisce cento teorie, cento teorie non smentiscono un fatto...
Consapevole dell'importanza e della solennità dell'atto che compio e dell'impegno che assumo GIURO
- di esercitare la medicina in libertà ed indipendenza di giudizio e di comportamento;
- di perseguire come scopi esclusivi la difesa della vita;
- di attenermi, nella mia attività, ai principi etici della solidarietà umana;
- di affidare la mia reputazione alle mie capacità professionali ed alle mie doti morali;
- di evitare, ogni atto o comportamento che possano ledere il prestigio e la dignità della professione;
- di curare i miei pazienti prescindendo da ogni differenza di razza, religione, nazionalità, condizione sociale e ideologia politica, eccetera.... eccetera.
(Ippocrate di Coo, 460-377 a. C.)

Fu allora che chiamai il mio assistente e decisi di entrare nell'Ordine.
In conclusione
Tutti ereditiamo qualcosa: ci viene consegnato il sapere, ci viene affidata la custodia del creato ed in fondo abbiamo solo il compito, prima di morire, di "trasferire" ad altri quanto abbiamo ricevuto ed abbiamo costruito.
La storia della civiltà è tutta un "tessuto di eredità".
Ognuno di noi, nel proprio quotidiano, può essere un eroe per gli altri ed ha la responsabilità del suo esempio. Tutti noi, uomini e donne,, diveniamo individui solo quando accettiamo la consapevolezza della mortalità cioè quando capiamo di essere dei comuni mortali. Quindi non dobbiamo necessariamente pensare ad imprese che meritino un monumento, Ogni uomo e donna che nasce, cresce, lavora, si fa una casa, s'innamora, figlia e muore3, sta utilizzando "un atto sublime"- Credo che occorra contemplare di più il nostro IO quotidiano che invecchia compiendo il suo dovere, passo dopo passo, anche dopo una giornata monotona, però utile alla comunità. Per questo sono convinto che anche in quest'epoca dell'uguaglianza democratica e della volgarità, dell'ignoranza, della cattiveria e della mancanza assoluta del rispetto della vita altrui, sia possibile il "sublime" perchè l'esempio virtuoso produce persuasione ed attrattiva. Lo si ammira e lo si rispetta.
Un templare non è migliore degli altri, è solo un uomo che, nonostante tutti i suoi limiti, cerca di seguire il cammino arduo della onestà intellettuale, della rettitudine, della disponibilità, del rispetto e dell'amore verso il prossimo... tutti valori che purtroppo abbiamo perduto e che con difficoltà ma con decisione dovremo recuperare per evitare l'abbrutimento.
Ci sono anime che hanno stelle azzurre, scriveva Federico Garcia Lorca, mattini secchi tra le foglie del tempo e angoli casti che conservono un vecchio rumore di nostalgia e di sogni.
Siccome sono anch'io un nostalgico ed un sognatore è per questo che sono... un
Templare!!!

Sergio Mancini
Gran Priore Vicario d'Italia

Villa di Corliano (San Giuliano Terme), 25 Settembre 2014




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