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Saggi e note critiche di Valeria Serofilli
L’ALTRA META’ DEL CIELO (Ibiskos Ulivieri, Empoli, Febbraio 2008, Collana Il quadrifoglio).
Essenzialità, chiarezza e una cifra espressiva nitida contraddistinguono la poesia di Nadia Chiaverini.
Altrettanto lineare ed evidente è la coerente scelta dei temi, mai banali, sempre essenziali: la vita, la natura, la donna-madre, la capacità femminile di riassumere ed accogliere in sé la roccia (anzi la zolla), l’ossigeno, la lievità e il granitico fardello del dolore. Il ciclo delle stagioni, i giorni, la lotta tenace per il diritto alla vita e alla felicità: il tutto tramite uno stile asciutto, essenziale anch’esso, conscio del valore del tempo e della parola, del mistero dell’esistere percepito nelle cose in apparenza minuscole che tuttavia costituiscono la chiave dei più grandi misteri.
Il cielo, come la Terra, è la metà superiore dell’Uovo Cosmico e questa nozione di legame primitivo tra Cielo e Terra è quasi universale: tutti gli esseri sono prodotti dell’azione del Cielo e della Terra, ierofania inesauribile.
Il Cielo è anche simbolo della coscienza, l’assoluto delle aspirazioni dell’uomo. Un Cielo “testimone”, questo di Nadia Chiaverini, che accompagna il presente, come le mura dell’acquedotto romano riportato in copertina e da cui prende il titolo la lirica di p. 53. E l’altra metà del cielo è Donna, è linfa, è Madre Gea, è Amore, è Anima.
Per concludere, le tre sezioni in cui si articola il recente volume di Nadia Chiaverini quali “Anche le zolle sono sole”, “Altrove – I luoghi dell’esistenza ed altro” e “Fame d’amore”, presentano una forte evoluzione, nel senso di un più ampio rilievo simbolico e metaforico, rispetto alle precedenti prove “L’età di mezzo” e “Dai profumo al fiore”, già promettenti e fertili di ulteriori sviluppi espressivi.
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