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Tela di Eràto
Terza Pagina, Trimestrale di editoria e cultura, Sovera Multimedia,
- Ottobre 2003 -
La Tela di Eràto di Valeria Serofilli, Editore Sovera, Roma, 2002
di Sandro Angelucci
L’oraziano “ut pictura poesis”, preso a sottotitolo della lirica che apre la raccolta, è, per asserzione dell’Autrice stessa, evocativo del primordiale impulso all’ispirazione poetica, dell’”hic et nunc” che genera il momento creativo. E chi potrebbe, meglio del suo stesso artefice, risalire alle origini di un’opera, alla sua sorgente?
C’è, di fatto, nella Serofilli, e per traslato nella silloge, una così attenta considerazione dell’elemento pittorico nel senso preminente del cromatismo, che ogni parola sembra esserne imbevuta e il verso illuminato. Per dirla con le parole di Giulio Panzani, nella prefazione, “… parole impastate come su una tavolozza e stese poi sia su queste pagine che in una ricreata dimensione intimistica.”. E sulla base di quest’ultima, acuta osservazione, l’ulterioreapprofondimento di tale poesia: le immagini che assurgono a simboli attraverso l’uso di un linguaggio volutamente scarno ma provocatoriamente costruttivo, che cozza con il carattere transitorio e sbiadito della realtà e, senza offrire pozioni miracolose, propone i rimedi dell’anima come panacea contro ogni stortura, ogni avversità.
“Possa sgorgare ancora a sorsi / nettare nuovo di miele” – canta in “Intima essenza” la Poetessa – con fiduciosa, persuasiva speranza.
Sandro Angelucci
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