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Incontri al Caffè dell'Ussero e Iniziative culturali > Incontri al Caffè dell'Ussero > Incontri al Caffè dell'Ussero di Pisa- Anno 2014
Nella foto: Roberto Maggiani e Valeria Serofilli
TRA IRONIA, REALTA’ E METAFORA, LA POETICA “BELLEZZA” DI ROBERTO MAGGIANI.
Nota di lettura(.pdf) di Valeria Serofilli al volume La bellezza non si somma di Roberto Maggiani (Italic, Ancona, 2014).
Il titolo del libro che Roberto Maggiani ha recentemente pubblicato per i tipi d’Italic Editrice, rivela bene, fin dal primo approccio, il tono e l’impostazione del volume.
Contiene un ragionamento intenso, di impostazione quasi filosofica, ma senza l’intenzione di catechizzare o di imporre verità assolute.
E’ l’ironia a conferire un valore ulteriore al testo, rendendolo individuale, lontano dagli schemi, in grado di produrre una visione del mondo, una vicenda, uno sguardo personale.
E l’impressione che si ricava da questa affermazione è complessa, multiforme: se la bellezza non si somma,potrebbe derivarne solitudine, mancanza di dialogo e di interazione. Ma in realtà non si somma, la bellezza, perché esiste di sé e per sé solo nell’eventualità in cui sia reale, genuina, autentica.
Maggiani ricerca la bellezza nel corpo, nelle miserie ma anche nella grandezza degli impulsi, delle attrazioni, perfino delle imperfezioni; la ricerca nell’amore fisico, ma anche nello struggimento della fantasia, o della nostalgia.
Ma la bellezza cercata da Maggiani è anche negli accadimenti, nelle descrizioni, l’universo, l’energia, la cattedrale di Amiens, in eventi assurdi o sublimi, in ogni caso rivelatori della natura umana.
Oppure momenti del tempo, sono descritti in questo libro, con tanto di data precisa, come “Cratere Gale, 6 Agosto 2012”, in questo caso con l’indicazione ancora più precisa “ ore 7:31”, come recita la poesia di pagina 23:
“Alle sette e trenta del mattino
li trovo già sulla spiaggia - sono slavi.
Si riconoscono dall’incarnato pallido
dalla robustezza dei corpi
e da come lei lo impomata sulle spalle e sulla schiena
mentre lui - in piedi - è affaccendato in altro.
Poi - soddisfatta - con un movimento rapido
estrae un panino dalla borsa frigo
e glielo porge.
Lui si siede su un trono improvvisato -
mangia osservando il suo dominio marino.
La birra è un inevitabile destino.”.
In tutti i casi il libro propone testi scelti con cura, attimi di osservazioni da cui, tramite un’esposizione lineare ma profonda, si arriva ad acquistare dati e sensazioni per perlustrare il terreno misterioso ma vitale della bellezza, penetrandone il Cosmo, esplorandolo in profondità anche se scrive Maggiani “(…) non riesco ad andare così a fondo come certi poeti o scienziati. Resto nello spazio del sole: la superficie o poco sotto - dove basta una mano a scavare - più in profondità - nei giacimenti - non riesco proprio ad arrivare.”.
E ancora, a ricordo della montaliana poetica dell’Assenza si veda la lirica “Caduta”, a mio avviso vera evocazione di “Non chiedermi la parola”:
Sono qui a scrivere di stelle e particelle (…)
Ma poco più in là cado nell’amore:
di questo vorrei parlare
di ciò che non so dire.
Per concludere, una voce dotata di un’impronta, una fisionomia ben definita, questa di Roberto Maggiani, lontana da espressioni di moda ma omologate e stereotipate.
Maggiani ricerca un’essenzialità che possa condurre senza artifici e forzature retoriche a comprensioni istantanee che tuttavia risultano autentiche proprio in quanto non aspirano a improbabili valenze universali.
Una poesia di non facile assimilazione che va letta con cura mettendo costantemente fianco a fianco la realtà e la dimensione ulteriore e metaforica.
Valeria Serofilli
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