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Saggi e note critiche di Valeria Serofilli
L’ALCHEMICO PERCORSO DI MARIA GRAZIA MARAMOTTI
Nota di lettura di Valeria Serofilli a Alchimie d’amore (Campanotto Editore, Pasian di Prato, Udine, 2005) di Maria Grazia Maramotti.
Generalmente l’alchimia si applica ai metalli: la Maramotti la rapporta alle parole e al sentimento, per tramutarli nell’oro dell’immortalità.
Un’alchimia simbolica e spirituale dunque, per una continuità di morte-vita quale lega l’Autrice a Tullio Grado, la cui scomparsa ispira questa raccolta di liriche.
E il terreno in cui tali elementi “maturano” per diventare oro, è quello della poesia.
Duplice è il viaggio che l’Autrice intraprende: un pellegrinaggio sacro dentro di sé, fino a scoprire “l’uovo filosofico”, la cella del cuore; e un viaggio oltre da sé, verso la luce, un “Volo d’aquila” in giri arditi verso alti picchi. Un volo estremo che chiede un ultimo brindisi, un volo – varco verso il sole per combattere l’eterno contrasto di luce e ombra, di finito e infinito, di vita e morte.
Il canto lirico della Maramotti è un invito a porgere il viso al vento e ad incamminarsi consapevoli nel sole (si confronti la lirica “Uomo fratello mio”) nell’attesa dell’abbacinar dell’astro (cfr “Lacrime”).
Ma è anche un viaggio nell’AMORE, inteso come <<donazione, come vittoria sul passaggio metaforico della morte, come spogliazione e rivestimento di Assoluto nell’altra dimensione>> (nota dell’autrice al testo). In “Dolci canti” si recita: <<Nudo/ in un lenzuolo bianco, / sudario di un amore / che portavi dietro>>. Perché se è vero che <<in ogni separazione c’è un’immagine della morte>> (Scenes of clerical Life, Eliot), forse è anche vero che <<l’amore trova il suo significato solo nell’ora della separazione>> (Hebbel, Diari, 1835).
L’invito al viaggio da intraprendere è simboleggiato dalla PORTA, uno dei temi centrali del volume, che dando accesso alla rivelazione, rappresenta il luogo di passaggio tra conscio e inconscio, tra terra e cielo (porta del sole). Porta del cielo è detta la Vergine e come giustamente evidenzia Giachery nell’introduzione al testo, per la vicinanza tematica e spirituale dell’autrice con Luzi, il titolo “segreto” del libro avrebbe potuto essere il luziano La porta del cielo.
L’altro elemento alchemico ricorrente nel volume della Maramotti è il sole o meglio la LUCE, vero messaggio di speranza.
Maria Grazia Maramotti con la sua poesia oltrepassa dunque la soglia, offrendo al lettore, da vera alchimista, la chiave dell’esistere, dell’amare (l’amen dell’universo, Novalis, Frammenti) e tanta luce.
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