Giovedì 19 Giugno 2008 - Presentazione del volume Il Canto di Miradario di Massimo Biagi Miradario - Home Page di Valeria Serofilli

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Giovedì 19 Giugno 2008 - Presentazione del volume Il Canto di Miradario di Massimo Biagi Miradario

Incontri al Caffè dell'Ussero di Pisa > Incontri Letterari 2008
UT PICTURA POESIS
Nota di lettura di Valeria Serofilli de Il canto di Miradario (pièce di Massimo Biagi Miradario e Carlo Emilio Michelassi).

La presentazione odierna dell’artista Massimo Biagi Miradario e dell’attore Carlo Emilio Michelassi ben si inserisce nel calendario degli incontri di libri ed autori da me curati presso questo importante locale storico pisano, anche allo scopo di rilanciare il ruolo di significativo luogo di incontri letterari

Si tratta di un testo particolare in cui la parte grafica e quella testuale si fondono integrandosi a tal punto da costituire un unicum.
Sia i disegni che il testo sono infatti fisicamente composti con lo stesso inchiostro.
La parte grafica a corredo dei testi, se pur visionaria a astratta, è tuttavia perfettamente bilanciata nel contesto dello spazio pagina.
Lo stesso accade per i testi, ricchi di metafore e allegorie, ma pervasi di una logica interna. Si nota l’alternanza tra una parte in cui le metafore sono astratte e il linguaggio fono prosodico (ricco di assonanze, consonanze e allitterazioni) sembra avere la sola funzione di creare un ritmo fine a se stesso per un puro gioco dialogico di ritmi. Dal lato opposto un linguaggio più concreto e diretto in cui è evidente anche la volontà di comunicare un messaggio più diretto e specifico e di creare una trama quasi narrativa nella successione di versi apparentemente libera.
Anche in questo caso impera l’oraziano “ut pictura poesis” a ulteriore conferma dell’innovazione di Biagi: <<una modalità grafica che non fa distinzione fra racconto e figurazione ma entrambi li rende compartecipi di un insieme compositivo ricco di stimoli evocativi e dissolvenze interpretative. Dunque la funzione del disegno, per Massimo Biagi, corrisponde a quella della scrittura e come dice R. Barthes scrittura e pittura si affascinano, si ghermiscono a vicenda.
Questo il tentativo di delineare sinteticamente i fondamenti della poetica dell’artista, riferita all’esperienza grafica, ovviamente senza la pretesa di averne esaurito il portato culturale, dal momento che soltanto una ricognizione più approfondita dal punto di vista scientifico dell’intera opera: disegni, dipinti, sculture, installazioni, potrà collocarne le risultanze in un quadro storico più consono e decisamente più legittimo rispetto alla natura stessa del processo creativo>>, dalla nota critica di Siliano Simoncini in Miradario e gli ectoplasmi.
Ne risulta ancora una volta un processo di interazione tra varie arti, completate e sublimate in questo caso dall’interpretazione recitativa di Carlo Emilio Michelassi.

La poesia: << Sdegno il verso che suona e che non crea>>, Ugo Foscolo, Le Grazie;
<<Ut pictura poesis>>, Orazio, L’arte poetica.
L’opera d’arte: <<Se la formulassi, la mia definizione di un’opera d’arte sarebbe: “un’opera d’arte è un angolo della creazione visto attraverso un temperamento>>. <<Nessun artista vede mai le cose così come sono altrimenti non sarebbe più artista>>, (Oscar Wilde) che può porsi ad integrazione dell’altra.
Valeria Serofilli

Pisa, 19 Giugno 2008



 
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