Nota di lettura di Valeria Serofilli al volume La maschera del Barone (Leonida Edizioni, Reggio Calabria 2009) di Nicola La Barbera.
La maschera del barone di Nicola La Barbera, romanzo recentemente edito da Leonida Edizioni, abbina efficacemente un'impostazione narrativa classica con la capacità di raccontare una storia attuale, ricca di colore locale e di umanità. Il protagonista del romanzo, il commissario Falconeri, si muove in un mondo intessuto di mistero ma anche di quotidiane miserie e nobiltà; e lo fa sempre con una solida e concreta mistura di buon senso e immaginazione, ironia e perspicacia. Uno degli ingredienti più gustosi del libro di La Barbera è quel sapore speziato, ricco di elementi che contribuiscono a creare quell'atmosfera di tempo sospeso e tuttavia attivo, che aleggia in quel Sud d'Italia ricco di storia e di bellezze, ma anche afflitto da mali altrettanto antichi. Si respira in questo libro, anche grazie all'utilizzo abile e ben misurato di passaggi di stile realistico, infarciti da dialoghi in dialetto, un'ambientazione attenta e documentata in grado di far vivere, come in un film di Tornatore, certe giornate assolate del Meridione in cui il lento scorrere del tempo viene interrotto da colpi di scena teatrali che evocano il passato o introducono nel lento e apparentemente quieto vivere del luogo un elemento che sconvolge le esistenze ed obbliga tutti a reagire, modificando il proprio modus operandi.
Il paragone che sorge, pur nella distanza sia di temi che di contenuti, è quello con la tradizione narrativa che risale a Sciascia e giunge fino a Camilleri. Non è tuttavia escluso il modello per antonomasia, Pirandello, che, come per riflesso e quasi in chiaroscuro, appare in certi passaggi in cui maggiormente si nota l'assurdità del vivere, e l'assoluta imperscrutabilità di certe situazioni e di certe relazioni umane.
Ma La Barbera, pur nella complessità quasi barocca e debordante delle situazioni descritte, alla fine premia l'intelligenza e la tenacia della ricerca, paziente ed acuta, di Falconeri e dei suoi collaboratori: al termine del romanzo il mistero è svelato, la verità e la giustizia trionfano.
C'è, forse anche un'immedesimazione dell'autore con il protagonista: La Barbera si identifica con Falconeri, almeno nella fiducia riposta nella legge e nella giustizia. Nonostante i problemi moderni ed atavici della sua terra e della società italiana in generale, il trionfo della giustizia ottenuta con l'onestà e la tenacia, assumono un valore emblematico, quasi una scommessa sull'ottimismo che serve a sperare in un miglioramento, in un'evoluzione positiva.
Valeria Serofilli
Pisa, 23 Ottobre 2009