UNA MEMORIA EMBLEMATICA E SIMBOLICA
Nota di lettura(.pdf) di Valeria Serofilli a La figlia della memoria (Moretti e Vitali, Bergamo 2016) di Adele Desideri.
Il libro La figlia della memoria di Adele Desideri, pubblicato per i tipi di Moretti & Vitali di Bergamo nel 2016, è una esplorazione attenta e documentata tra diario e immaginazione, di un mondo, un'epoca, una vicenda personale che diviene specchio di un periodo, una generazione, e, più in generale, un romanzo di formazione in cui ciascuno può riconoscersi.
Un romanzo avvincente, questo di Adele Desideri, ricco di eventi ed accadimenti, suasivo e suadente, ma anche pieno di colpi di scena. Si parla di uno dei periodi fondamentali dell'esistenza di ciascun uomo e ciascuna donna, l'infanzia e l'adolescenza. Per dirla con le parole della poetica e suggestiva nota al libro scritta da Franco Loi "l'infanzia e l'adolescenza, risorgenti in noi durante l'intera vita come un sogno, sono la radice stessa dell'esistere. Spesso non si sa dove e come si siano nascoste, se mai ci siano state. Spesso ci richiamano, in un alternarsi di luce e buio significativi. È il tempo in cui intuiamo e pratichiamo l'essenza stessa di ogni cosa e ci nutriamo della gioia e dei più profondi dolori".
Basterebbero queste parole, scritte con intensità da un poeta di grande valore, per capire che questo libro ha notevole importanza, sia per il lettore che per l'autrice. Importante è sottolineare che si tratta di un lavoro di fantasia, e non di un diario, ma che parla di un momento fondamentale in grado di influenzare tutte le successive epoche e ogni altro momento e incontro. Si parla delle emozioni e delle scoperte di grande rilievo, l'amore, il sesso, l'attrazione, la gelosia, la paura. Delle imperfezioni del mondo, dolci o taglienti, ma il tutto senza isterie freudiane o junghiane scoprendo con occhi, dita e paure, che il mondo non è perfetto. C'è inoltre una serie nutrita di personaggi, alcuni con un ruolo breve e passeggero, altri consistente, ma tutti lasciano un'impronta e contribuiscono a formare la strada, il cammino. La protagonista, Andreina, vive ogni emozione come un turbine che la coinvolge e la travolge. Tra i tanti episodi possibili, potremmo fare riferimento, ad esempio, ad un suo tentativo di suicidio, quello narrato a partire da pagina 143, in cui in realtà rivela la sua forza, paradossalmente, e la sua attrazione per la dolcezza, quella che è definita varie volte come "la voce dolce".
L'episodio inizia in modo brusco, con un grido : "Presto, chiudi il rubinetto, presto la barella... Misura la pressione". Ci si trova di fronte quasi ad una scena da film, ma è la vita vera, il modo di essere della protagonista che propone quasi un proprio autoritratto. Si veda a questo proposito il brano di pagina 144: "Andreina, mi chiamo. Chi sei tu? Butta fuori quegli uomini. Non voglio uomini qui. Che se ne vadano. Sono libera di fare quello che mi pare e piace in casa mia. Il suicidio non è un reato. Guarda ho perso la vista, ma sono ancora lucida. Se vuoi, fammi pure compagnia. Non mi toccare però. Mi alzo da sola da questa stronza di barella".
Di questo avrà modo eventualmente di parlarne meglio e nei dettagli l'autrice nell'ambito della presentazione letteraria che ho oggi il piacere di curare per AstrolabioCultura all' interno del Calendario di presentazioni dell'Ussero di Pisa, mentre personalmente, in qualità di lettrice, rilevo vari possibili simboli legati alla personalità del personaggio ma anche, in modo più ampio, gli scontri psicologici tipici dell'età giovanile.
La trama è complessa e articolata, basati su molti episodi, anche sorprendenti, quindi è opportuno lasciare al lettore il gusto di scoprirli gradualmente e di assaporarli. Possiamo però qui esprimere un parere e una sensazione riguardo a quest'opera, scritta con schiettezza e in modo coinvolgente, grazie alla ben calibrata unione di memoria e fantasia, ricordo e immaginazione.
Perché Adele Desideri, in questo suo romanzo, riesce sapidamente ad unire la passione e il rimorso, il peccato e la redenzione, il dubbio e una conversione, in senso specifico e simbolico. Per concludere, un romanzo da leggere ed assaporare con attenzione, per scoprire affinità di destini e sensazioni.
Valeria Serofilli
Pisa, Caffè Storico Letterario dell'Ussero, 24 marzo 2017
Capodanno Pisano 2018
Prof.ssa Valeria Serofilli
Presidente AstrolabioCultura,
Premio Astrolabio e Incontri Letterari di Pisa e Villa di Corliano