Nota di lettura di Valeria Serofilli de
Canzoniere Inutile (Samuele Editore, Modugno 2010) di Alessandro Canzian.
Il libro Canzoniere Inutile di Alessandro Canzian già dal titolo, come afferma anche Elio Pecora nella prefazione, contiene un'impostazione e un personale approccio, con quell'aggettivo "inutile" che non indica una disillusione ma piuttosto la consapevolezza della difficoltà di un tragitto, quello della scrittura e della ricerca poetica, che tuttavia deve essere compiuto.
Il giovane poeta predilige i testi di una lunghezza relativamente breve in cui racchiude comunque il senso della propria esperienza umana e della realtà a lui cara, con numerosi echi del mondo legato alla terra, in cui oggetti e gesti hanno un valore più profondo e radicato, legato all'autenticità. Tutto ciò non contrasta tuttavia con l'osservazione anche intensa e attenta del mondo attuale, descritto con approccio realistico senza mai rinunciare al necessario scarto d'immaginazione, alla tensione diretta verso la comprensione profonda dell'esistenza, nella globalità tra passato e presente.
Non a caso l'autore alterna espressioni concise ed attuali, con altre molto più ariose di costruzione più classica con cadenze quasi petrarchesche.
Per fare uno dei tanti esempi alla "cagnetta smagrita" di pag. 28 fa seguito la lirica della pagina successiva "E fa il mio cuore questa scheggia / che si spegne nella cenere".
Un volume di un autore relativamente giovane che tuttavia già dimostra una propria consapevolezza e un taglio riconoscibile che gli permettono di rielaborare in una dimensione autonoma la tradizione letteraria e che gli consentiranno di sviluppare ulteriori ricerche per regalarci nuovi scrigni di poesia.
Valeria Serofilli
Villa di Corliano, San Giuliano Terme 22 Ottobre 2010