FLORENTIA: LA CITTA’ BIFRONTE DI MOSI.
Nota di lettura di Valeria Serofilli al volume Florentia (Gazebo Edizioni, Firenze, 2008) di Roberto Mosi.
Un vero omaggio a Firenze, sua città natale, questo recente volume di Roberto Mosi.
Moltissimi i riferimenti a monumenti, piazze, strade della città.
Tuttavia Florentia di Mosi, ben lungi dall’essere una guida turistica, è un volume di più ampio respiro in quanto i monumenti acquistano una forte carica simbolica e metaforica: ricordi, suggestioni, speranze che l’autore ci veicola rivestiti della policromia marmorea, degli archi rampanti e dei rosoni tipici di tanti capolavori architettonici della città (si vedano le liriche “Santa Croce”, “Santo Spirito”, “Piazza della Repubblica”).
Ma non solo gli scorci più noti di Firenze, perché a fianco della città turistica l’occhio dell’autore si concentra sulla vita quotidiana e anche sugli angoli più umili.
E’ qui che è possibile trovare il volto meno spettacolare ma ugualmente autentico di Firenze:
<<Dormi fratello
disteso sul marciapiede
la valigia ai piedi delle coperte:
stiano lontani i cani,
l’automobile della polizia>>
(da “Sui marciapiedi di Firenze”)
Da questa alternanza di aspetto da Giano Bifronte, tra volto ufficiale messo in vetrina e quello più nascosto, più intimo e forse più genuino ed autentico, deriva una visione a 360 gradi di una città sospesa tra presente e passato (“La Manifattura Tabacchi”).
Alcuni luoghi storici evocano inoltre situazioni non da vetrina (“La via del carcere”).
Il volume di Mosi affianca inoltre citazioni di Vasco Pratolini, citato non direttamente nella lirica “Piazza della Repubblica” nel verso <<i colori delle storia di Vasco>> e di altri letterati, con situazioni meno idilliache ma più concrete, di lotta per i diritti alla sopravvivenza e alla dignità sociale.
Come esempi di contrasto tra idillio anche letterario e realtà cito i seguenti:
<<Le Giubbe Rosse sono sbarrate
i poeti scomparsi.
La musica è delle sirene
i versi le urla degli operai>>
(da “Piazza della Repubblica”)
<<(…) Sulla chiesa di Voronet
l’affresco dei condannati
alle fiamme dell’inferno.
Quelli del nostro tempo
giacciono sui marciapiedi
delle città d’occidente>>
(da “Sui marciapiede di Firenze”)
Il volume Florentia, attraverso la bellezza della città, è dunque un’occasione per parlare di sé, degli ideali, delle aspirazioni umane.
Si parte da Firenze per poi andare oltre, come recita la seconda sezione del libro dal titolo “Oltre Florentia” in cui si parla di luoghi fisici al di fuori dei confini geografici di Firenze per poi andare oltre i limiti spaziali e temporali (“Le colline di un altro mondo”).
Per concludere un libro, questo di Mosi, che presenta due livelli di lettura: uno immediato e uno più complesso in quanto al di là della prima impressione ci porta a spaziare in ambiti che oltrepassano la semplice descrizione geografica e fotografica della città a cui è dedicato.
Aspetto evidenziato dall’autore stesso nella prefazione:
Attraverso le piazze
ricerco pagine di storia
immagini di vita,
l’idea della bellezza
(Prefazione dell’autore, p. 7).
Valeria Serofilli
Pisa, 30 Gennaio 2009