Nota di lettura (versione.pdf) di Valeria Serofilli al romanzo Passato Immortale (Leonida Edizioni, Reggio Calabria 2012) di Francesco Palma.
Il recente volume Passato Immortale, che Francesco Palma ha pubblicato nel novembre 2012 nella Collana di narrativa dell’ Editrice Leonida di Reggio Calabria, pur costituendo la sua opera di esordio rappresenta tuttavia una pubblicazione assolutamente originale in grado di abbinare storia e attualità, tramite una vicenda di base che s’intreccia con fatti storici lontani nel tempo, aventi tuttavia ripercussioni sulla trama principale. La visione dell’autore è del tutto specifica in quanto, come dichiara egli stesso, affronta sia la componente caotica della Storia che la confutazione della storia monumentale di Nietzsche, nonché aspetti antropologici quali il rapporto madre-figlia e giovani-anziani, e le tematiche concernenti il bene e il male, l’amicizia e l’amore.
Questi ultimi costituiscono sentimenti umani soggetti a mutamento in quanto non sempre si è disposti a dare tutto quello che è possibile al fine di raggiungere l’obiettivo determinante quale la comunicazione celebrale . Tale empatia rappresenta la forma più duratura esplicitata anche dal titolo del libro che in evocativo ossimoro mette in collegamento il tempo già vissuto e quello potenzialmente infinito.
“Prima con la forza dell’amicizia e poi con quella dell’amore, Christin e Manuel si lasciano trasportare dagli eventi caotici nei quali riescono a vedere nella vastità dei secoli luoghi sconosciuti e imperscrutabili dove si trova la soluzione del mistero che devono ricondurre nel presente per ridare pace a un passato lontano e alle loro esperienze. Gli avvenimenti incalzanti guidano i due giovani verso la consapevolezza che in questo mondo, forse, non tutto muore per sempre.”
E’ significativo che le antiche popolazioni sconfitte della storia, come ad esempio i Laeti, I Goti e i Sàrmati, ritrovino qui una dimensione vitale grazie allo studio dei protagonisti del romanzo nel quale si crea un parallelo tra le vicende personali di Manuel e Christin e quelle dei popoli studiati.
Leggiamo a pag.78:
“Ciao Manuel, che bello apprender che stai meglio. In ospedale stavi proprio male. Dal canto mio, ti comunico che ho sostenuto tutti gli esami che mi mancavano e ora mi sto concentrando su un mio personale studio sui Barbari in Britannia. Purtroppo, anch’io non riesco a spiegate logicamente quanto è accaduto, ma sono felice perché è servito almeno a salvarti. In questo periodo, invece, nessuno sembra salvare me. Riguardati.
Christin”.
La ragazza rimase in attesa di qualche minuto con la speranza di ricevere una contro risposta che non tardò ad arrivare.
“Christin la vita è strana, anch’io mi occupo dei barbari, soprattutto quelli deportati dai Romani. Raccolgo informazioni sui Laeti, sui Goti e sui Sarmati, e mi sembra di aver letto che alcuni di loro furono deportati dalle tue parti. Intuisco che non stai attraversando un buon periodo, però ti esorto a resistere, proprio come tu hai fatto con me.
Manuel.”
E’ interessante notare come Francesco Palma sappia coinvolgere il lettore toccando le corde più intime dei sentimenti più autentici, quelli che superano le barriere del tempo in quanto costituiscono la natura più recondita dell’essere umano, creando un trait d’union , un fil rouge che attraversa il tempo, mettendo in collegamento vicende lontane che però rivivono tramite lo studio e il coinvolgimento emotivo dei due protagonisti .
Christin e Manuel non solo si occupano del passato con rigore analitico e accurata documentazione storica, toccando la delicata e interessante tematica del rapporto tra le nuove generazioni e la storia, ma cercano di immedesimarsi nelle vicende descritte recuperando lo spirito più autentico del periodo che analizzano con i loro saggi e le loro ricerche.
Un libro che mette in relazione con abilità narrativa e ricchezza di ispirazione, passato e presente, scavando nel terreno fertile di riflessioni che unisce le sponde solo apparentemente contrapposte dell’immaginazione e della realtà.
Valeria Serofilli
Caffè dell’Ussero di Pisa,15 Marzo 2013