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Il tredicesimo apostolo (romanzo), Pisangrafica, Pisa, 1996.

Renata Giambene
Questo romanzo, che l'Autrice svolge
a Pisa, dal 1968 al 1986, ci porta
le voci di quei giovani, di quelle lotte
che infiammarono la città, travasando
fiumi di entusiasmo, ma anche di dolori,
di delusioni in un clima irripetibile
dove voi, giovani di allora,
vi riconoscerete.

L'Editore
Moreno Bessegato



Il tredicesimo apostolo è una costruzione realistica-psicologica del nostro mondo voluta dall'autrice e rappresentata da chi vive e si agita nel romanzo.
Ne risulta una consistente tematica di contenuto espresso in accesa e vibrante passione.
Si tratta di una storia svoltasi a Pisa comprendente gli anni 1968 – 1986, storia recente e anche di oggi. In essa confluisce e si discioglie il senso del vero esistente in noi e fuori di noi in ogni tempo e nel nostro implacabile vivere quotidiano. Renata scrive sotto la spinta di vari impulsi, più eminenti sono, un'affezione realistica e una passione psicologica che vedo nel modo come aderisce ai fatti e nel modo con cui modella i personaggi in foggia spirituale.
In tale tessuto di finissimo ordito emerge tutta l'umanità dell'anima di Renata. La sua è artistica aspirazione dalla quale si individua inclinazione nobile incontaminata ad attingere con serietà grave a sostanziose posizioni esistenziali. Osserviamo inoltre che la scrittrice si addentra coscienziosa e sensibile nelle figure del suo romanzo evidenziando aspetti intimi e consequenziali atteggiamenti.
Stelvio è un protagonista poetico nelle linee essenziali di vittima delle circostanze. Potrebbe essere felice vicino ad Anna, moglie deliziosa e amorosa. Ha due figli Giuda e Ilaria buoni anch'essi. Ma la vita purtroppo organizza sciagure, coinvolge gli esseri più puri nelle nefaste e tragiche fatalità che incombono su di essi.
Stelvio rientra in questa categoria di afflitti e annaspa nel dolore dove <<la trappola della vita>> lo ha imprigionato. Se <<si ribella, tutti gridano al pazzo>>. Questo il pensiero etico sociale della scrittrice. Ma Stelvio neppure si ribella, fa il 13° apostolo e parla ad alta voce dovunque si trovi, sulle brutture, sull'immoralità del mondo, lamentando la lontananza di Gesù.
<<L'ambulanza era ferma dietro l'angolo>> sono le ultime parole del libro.
Dunque proprio la più sana delle follie, quella di un predicatore consunto e giusto conclude il destino di Stelvio.
Renata puntualizza su di lui la sua grande forza espressiva contenuta nello struggente pathos della tragica vicenda.
Non si dimentichi tuttavia la presenza di altre figure come Maria Rosa così ben dipinte nella sua dolce femminilità.
La scrittrice con questa sua opera dà ancora prova della sua abile e sicura fecondità creatrice in una stesura ampiamente letteraria.
Elena Celso Chetoni



 
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